Serie A, Boniek: “Il Napoli vincerà lo scudetto, ma non solo”

Poco più di una settimana ci separa dalla ripresa del campionato di Serie A, che avrà il via il 4 gennaio. Uno che del nostro campionato è stato protagonista, con le maglie di Juventus e Roma, è stato Zbigniew Boniek, che in un’intervista al Corriere dello Sport ha parlato proprio della ripresa, ma non solo. Il polacco, oggi vicepresidente della UEFA, ha anche detto la sua riguardo il premio del miglior allenatore dell’anno, e su Mourinho e Spalletti.

LEGGI ANCHE

Napoli, Elmas: "Voglio lo scudetto. Nel futuro spero in un top club"

Serie A, l’intervista di Boniek

Come primo argomento Boniek ha parlato della prossima premiazione riguardo il miglior allenatore del 2022, premiazione che vedrà Mourinho e Spalletti rappresentare la Serie A. L’ex calciatore polacco ha comunicato il suo favorito: “Per poter giudicare un allenatore ci sono due strade: o conoscere il modo in cui lavora, oppure ragionare solo sui risultati. Se ci basiamo su quest’ultimo criterio sappiamo tutti chi è il numero uno dell’anno: Carlo Ancelotti“.

Boniek, in seguito, ha detto la sua riguardo proprio gli allenatori di Roma e Napoli: “Mourinho partecipa sempre a queste corse grazie al suo nome, alla sua fama e al suo carisma. Inoltre la Roma ha vinto la Conference League. Spalletti mi piace e m’incuriosisce. È concreto, di poche parole e sa che cosa chiedere alla squadra. Lo vedo però come vincitore del premio il prossimo anno, dopo aver vinto lo scudetto“. Quindi, il polacco è abbastanza sicuro su quale sarà la prossima squadra campione d’Italia: “A Napoli possono essere scaramantici quanto vogliono, ma hanno un grande vantaggio, un bel gioco e nessuno che li insegua con la sufficiente continuità. Per me possono vincere anche la Champions“.

Proprio su questi pronostici dei partenopei Boniek ha voluto spiegare la sua idea: “Kvaradona, io lo chiamo così, è un talento puro e Kim è uno dei migliori difensori della Serie A. È incredibile per energia, per concentrazione, per come marca e per come colpisce di testa, insomma, è di un’altra categoria. Bisogna stare, comunque, sempre attenti a Milan e Inter. La Juventus è una buona squadra, ma la situazione societaria fa diventare tutto più complicato“.