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Come giocherebbe l’Inter con Fabregas o De Zerbi

Ecco come giocherebbe l'Inter di Cesc Fabregas

Cesc Fabregas (imago)

Inzaghi dice addio: l’Inter cerca un nuovo tecnico, Marotta e Ausilio pensano a Cesc Fàbregas e Roberto De Zerbi

Nelle ultime ore, le strade di Simone Inzaghi e dell’Inter si sono separate. Il tecnico ex Lazio, tentato dalle offerte provenienti dall’Arabia Saudita e profondamente deluso dalla clamorosa sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG — la seconda in tre anni — ha deciso di lasciare la panchina nerazzurra dopo 4 stagioni.

Preso atto dell’addio, Giuseppe Marotta e Piero Ausilio sono già al lavoro con il loro staff per individuare un profilo in grado di guidare l’Inter in un’estate di grandi cambiamenti, che segnerà l’inizio di un nuovo ciclo tecnico.

Tra i nomi più apprezzati dalla dirigenza ci sono due profili dal respiro internazionale e con idee di calcio moderne: Cesc Fàbregas e Roberto De Zerbi. Il primo, attualmente al Como, ha stupito per i risultati ottenuti nelle sue prime due stagioni da tecnico: una promozione storica in Serie A, seguita da un brillante decimo posto. Cresciuto nella scuola spagnola e influenzato da maestri come Guardiola, Wenger e Mourinho, Fàbregas ha proposto un calcio offensivo e organizzato, riuscendo a coniugare estetica e solidità.

De Zerbi, oggi sulla panchina del Marsiglia, è un profilo più esperto e già affermato a livello europeo, dopo le ottime esperienze con Sassuolo, Shakhtar e Brighton. Il suo stile, basato su possesso, costruzione dal basso e idee codificate, ha attirato l’attenzione dei top club. L’Inter ne apprezza la visione chiara, la capacità di far crescere i giovani e l’intensità del suo gioco. Due percorsi diversi, ma entrambi compatibili con l’idea di un nuovo ciclo nerazzurro.

Come cambierebbero i nerazzurri con Fabregas

L’arrivo di Cesc Fàbregas all’Inter segnerebbe una svolta tattica importante, con il passaggio da una difesa a tre, usata stabilmente da Conte e Inzaghi negli ultimi sei anni, a una linea a quattro più classica. Questo cambiamento coinvolgerebbe soprattutto giocatori come Bastoni e Dimarco, da tempo protagonisti sulla sinistra nel 3-5-2: Bastoni potrebbe diventare un centrale puro con meno libertà in impostazione, mentre Dimarco arretrerebbe a terzino sinistro con maggiori compiti difensivi. L’incognita più grande riguarda l’attacco, perché Fàbregas predilige esterni offensivi rapidi e bravi nell’uno contro uno, caratteristiche oggi poco presenti nella rosa nerazzurra. Sarà da capire se sarà lui ad adattarsi alla squadra o se la società interverrà sul mercato.

A centrocampo, invece, l’Inter sembra già pronta ad accogliere il suo calcio. Con giocatori come Barella, Çalhanoğlu, Mkhitaryan, e il recupero di Zielinski e Frattesi, Fàbregas avrebbe un reparto tecnico e dinamico, capace di unire palleggio, inserimenti e movimento senza palla. In particolare, proprio Frattesi e Zielinski potrebbero trovare un ruolo più centrale in un sistema che punta sull’aggressività e la verticalità, trasformando il centrocampo nel motore del nuovo progetto nerazzurro.

Come giocherebbe l'Inter di Cesc Fabregas
Marcus Thuram, attaccante dell’Inter (IMAGO)

Come cambierebbero i nerazzurri con De Zerbi

L’approdo di Roberto De Zerbi all’Inter, invece, non rappresenterebbe una rivoluzione, ma piuttosto un’evoluzione tecnica coerente con il percorso intrapreso dal club negli ultimi anni. La squadra, sia con Conte che con Inzaghi, ha già sviluppato una solida abitudine alla costruzione dal basso, fondata su meccanismi rodati e soluzioni ripetute con automatismi ben riconoscibili. Se con Conte l’uscita palla al piede era finalizzata a trovare rapidamente sbocchi verticali, con Inzaghi si è raffinata, diventando una manovra più paziente e capace di attirare la pressione per poi superarla con precisione. In questo senso, l’eventuale arrivo di De Zerbi si inserirebbe in una continuità metodologica, spingendo il progetto verso un livello ancora più codificato e ambizioso. Difensori come Bastoni, Pavard o Bisseck sono già perfettamente integrati in un contesto che richiede coinvolgimento tecnico e visione nella prima costruzione.

Il centrocampo, invece, anche in questo caso appare già tagliato su misura per le esigenze del tecnico bresciano. Profili come Çalhanoğlu, Barella, Mkhitaryan, Frattesi e Zielinski garantiscono un mix ideale di tecnica, lettura tattica e intensità, tutti elementi centrali nella proposta di De Zerbi. In particolare, Frattesi potrebbe beneficiare di un sistema che valorizza gli inserimenti senza palla e la pressione alta. La vera novità, più che nei principi, risiederebbe nella struttura: De Zerbi predilige un calcio fatto di rotazioni posizionali, uscite pulite dal basso e ampiezza garantita dagli esterni, aspetti che richiederanno alcuni aggiustamenti in sede di mercato. Ma sul piano della mentalità e della qualità del palleggio, l’Inter appare già pronta per accogliere una proposta così identitaria.